martedì 17 marzo 2015

12. Giovani donne, uomini maturi

"Senti, non mi dire che anche tu credi in questa stronzata delle ragazze che si mettono con uno che ha vent'anni di più perché cercano il padre che non hanno avuto al momento opportuno!"
Bruno Keller mi spiazza subito e non mi permette di pensare che Tania, la sua donna, avrà ben più di vent'anni meno di lui.
"Guarda quella ragazza. Quanti anni avrà?"
Mi volto. A una certa distanza, seduta a una panchina, col cellulare ben stretto e un sorriso solare, presa dal suo piacevole chiacchierare, c'è una ragazza di ventisei, ventisette anni.
"Bene. Vedi questo bel tipo che sta arrivando? Avrà una trentina d'anni anche lui. Qualcuno in più, no? Ma non tanti di più."
Il giovane ha un maglione sportivo, un jeans e canticchia mentre ascolta qualcosa con le cuffie - ci passa accanto, si allontana rapidamente.
"Per qualche motivo che non so, che non capisco, per quella ragazza io risulto ancora più attraente. E non sono poi neanche così bello." Non stento a credergli. "Non do alcuna protezione, nessuna stabilità. Non offro nulla di ciò che le riviste femminili continuano a ipotizzare. Non c'è saggezza né quel fascino dato dall'esperienza. Eppure è così: fra me e lui, sono io quello che ha più possibilità di successo con quella tipa lì."
Non so che dire. Penso a me, alla donna con la quale sto uscendo che ha più o meno la mia età. Mi sento, come al solito, in imbarazzo: Keller ha questa capacità di farmi sentire sempre in ritardo rispetto a un mondo che sembra andare a una velocità ampiamente più sostenuta di quella che posso permettermi io. Mi sento inadeguato, impreparato. Ma continuo, testardamente, a volergli stare dietro. Mi dispiacerebbe troppo non girare questo documentario su di lui e sul suo film maledetto.
"Le ultime tre o quattro donne con le quali sono stato, beh, nessuna aveva più di trentacinque anni. Però, mi devi credere, nessuna di loro stava in cerca di una figura paterna. Piuttosto fuggivano certe lentezze dei loro coetanei. Mi sono fatto l'idea che deve essere stata la tivvù berlusconiana ad averli ridotti in questo modo... Certo, non tutti. Però in un bel po' di maschi trentenni vedi questa mollezza, questo perbenismo, questa voglia di restarsene a casa, a poltrire, questa mancanza di desiderio e, diciamolo, anche questa scarsa propensione a scopare..." e, qui, gli vien giù una bella risata aperta e cordiale che mi fa dimenticare di dissentire anche perché io, tutta questa ricerca sociologica sui trentenni, non l'ho fatta e proprio non so a cosa faccia riferimento, a quali studi si aggrappi, con queste sue meditazioni.
"Mi sa che, la nostra, è l'ultima generazione di romantici, di romantici decadenti o qualcosa di simile... altrimenti non ti spieghi perché stiamo ancora dietro a Bono o ai REM, tutta gente che ha l'età mia. Non ti spieghi neanche perché alla nostra classe politica manchino proprio i trentacinque-quarantenni che dovrebbero dare il cambio... Vedrai che prima o dopo questa cosa della tivvù berlusconiana che ha rincoglionito tutta una generazione di maschi verrà fuori, vedrai..."

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